Thursday, 5 June 2008

FAO: food crisis: what the international agency said in 2005 related to biofuels

Biofuel, una tragedia.

Ora ONU e FAO blaim or question about biofuels. 2008.

Ma che cosa si diceva nel 2005?

http://news.google.com/archivesearch?hl=en&tab=wn&q=biofuels+fao&ie=UTF-8&sa=N&sugg=d&as_ldate=2005&as_hdate=2005&lnav=d3&hdrange=2006,2008

In a paper presented by the Food and Agriculture Organization (FAO) of the UN to the nineteenth session of its Committee on Agriculture meeting, the FAO stated that around two billion people, mostly living in rural areas of developing countries, are still without electricity or other modern energy services. Increased use of bioenergy can help diversify agricultural and forestry activities and improve food security, according to the paper, while contributing to sustainable development.
http://www.renewableenergyworld.com/rea/news/story?id=25168

since biofuels can help mitigate climate change, says a recent report from the U.N. Food and Agriculture Organization (FAO)


2007.
Many agricultural commodity prices have increased recently and FAO warns that a number of new factors affecting commodity prices have become increasingly apparent. Among these is the effect of crude oil prices on those agricultural products that can be used to produce biofuels, FAO said.
http://www.highbeam.com/doc/1P2-16161574.html



Questo riflette il modo di fare sviluppo, e di fare mercato.
L'importante è fare qualcosa, investire in qualcosa.
Da cosa nasce cosa.
E anche una crisi energetica è una fonte di investimento, come una guerra produce investimenti infrastrutturali militari e non solo. Ringraziamo Hitler per le autostrade tedesche.
Questa è polemica, lo so.

Voglio dire che promuovere sviluppo ora (e fino ad ora) non è stato promuovere lo sviluppo dei poveri, ma la promozione dei mercati con i poveri.

Una ricerca può essere buona, un dibattito scientifico pure, ma la politica per autosostenersi deve proporre programmi con risultati immediati, non può ricercare soluzioni che impiegano anni per essere verificate.

Cosi, magari in buona fede, si intraprendono azioni di compromesso con lobbie molto forti (petroli per politiche energetiche, lobbie per la produzione di tecnologie militari che fanno pressione sulla politica di sicurezza comune (chiedere al transnational institute di Amsterdam per info http://www.tni.org , nuove parternship con OLPC e microsoft che buttano a monte le opportunità di sviluppo endogeno a livello locale.)

E dopo solo due anni, per accresciuta competitività di risorse ed il crescente numero di persone, ed il crescente numero di persone che accrescono il proprio regime di consumi annuo, scoppia una bolla.

Voglio studiare se c'è una relazione tra il numero di crisi che scoppiano nel tempo, come il numero di guerre dal 1600 in poi (E.Fromm evidenzio una curva logaritmica).
C'è un andamento frattale ?

http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6TJ4-4KBX4GG-2&_user=10&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=f7f5accd2a94fa49f416d9f12d90b8c7

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